Proseguono le nostre interviste ai protagonisti del Carnevale d’Ivrea. Oggi abbiamo parlato con Sofia Perino – Abbà per il Rione di San Lorenzo – che ci ha raccontato com’è stato rivestire i prestigiosi panni del piccolo priore.
“Tutta quella gente era lì per me…”
Sofia, nove anni e un portamento principesco, frequenta la scuola elementare Nigra di Ivrea. “Il Carnevale per me è prima di tutto tradizione”, ci dice, “ma anche divertimento ed emozioni”. Tre parole d’ordine che l’hanno accompagnata per tutta la sua avventura, come spiega lei stessa. “La mia alzata dal balcone è stata bellissima: mi sono affacciata e ho visto che tutta quella gente era lì per me… Anche Giovedì Grasso è stato molto emozionante; era la mia prima volta sul cavallino” “Fare l’Abbà era il mio desiderio da sempre”, ci confida, “e mi dispiace che questo Carnevale sia finito così presto. Quando ho saputo che sarebbe stato sospeso mi sono sentita triste e arrabbiata. Spero davvero di poter vedere ancora gli altri Abbà, con cui ho fatto amicizia”.
Mamma Francesca: “Carnevale burrascoso ma splendido”
“E’ stata un’ esperienza splendida”, esordisce mamma Francesca, “sia io che mio marito eravamo entusiasti quando, a metà ottobre, siamo stati chiamati per far fare l’Abbà a Sofia. Anche lei non ha avuto dubbi se accettare o meno e di questo ne eravamo sicuri. Dopotutto ce lo chiedeva da anni, da quando ha iniziato a parlare a dir la verità…”
“Felici di aver realizzato il desiderio di Sofia”
“Siamo felici di aver realizzato il suo desiderio. Certo, si è interrotto tutto sul più bello, è andata un po’ così, ma non si può tornare indietro. Il rammarico per la mancata accensione dello scarlo c’è, essendo questo il ruolo principale di ogni piccolo priore. Ma da genitori abbiamo cercato di far capire a Sofia che è stata fortunata: non tutti i bambini di Ivrea, infatti, hanno la possibilità di fare l’Abbà”.

Un’esperienza consigliata a tutti
“I ricordi che ci portiamo dentro sono fantastici. Perfino nei momenti più impegnativi non l’abbiamo mai vissuta come una fatica, anche grazie alla sintonia che si è creata con gli altri genitori e tra i bambini. È un’esperienza che consigliamo a tutti coloro che credono nel Carnevale perché permette di provare emozioni che da fuori non si possono vivere”.