A cinque giorni dalla fine (anticipata) del Carnevale, in casa Scacchi l’umore non è dei migliori. Nonostante i sorrisi e alla voglia di ripartire, è ancora forte il dispiacere per la festa interrotta a metà. Tra lacrime e sospiri, abbiamo chiesto alle Torri arancioni di raccontarci il loro Carnevale 2020.
Poteva essere un Carnevale fantastico
“Ad oggi l’umore è molto triste”, esordisce il vicepresidente Emanuele Berola “perché si prospettava un gran Carnevale. Le feste erano state bellissime, la Mugnaia – che oltretutto è una dei nostri – stupenda… Poteva essere un Carnevale fantastico e invece domenica sera ci è arrivata questa pugnalata, una triste notizia che ci ha fatto davvero piangere. Tuttora siamo ancora frastornati”
L’interruzione che ha lasciato un vuoto dentro
“L’interruzione del Carnevale ci ha lasciato un vuoto dentro”, prosegue il presidente Marco Scozzari, fresco di nomina. “Il problema più grosso è stato quando, nel primo pomeriggio, ho capito che avrei dovuto dire ai ragazzi che non avremmo più tirato le arance. Da lì è stato un declino totale anche a livello emozionale. Sono ancora frastornato. Purtroppo non abbiamo potuto fare diversamente di fronte alla decisione di sospendere il Carnevale: abbiamo preso atto della comunicazione senza battere ciglio”. “In termini economici”, ci spiega il vicepresidente Andrea Rauccio, “l’interruzione non ha inciso più di tanto. Ci spiace molto per i ragazzi che sfortunatamente non hanno potuto completare il Carnevale tirando lunedì e martedì, ma è andata così”

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E le arance?
“Per quanto riguarda lo smaltimento delle arance”, ci dice Scozzari, “siamo stati obbligati a portarle al macero. Una parte l’abbiamo regalata a qualche associato che ci ha chiesto se avessimo ancora delle cassette. Purtroppo non abbiamo potuto fare diversamente: le arance ci erano già state consegnate, non potevamo rimandarle indietro”.

L’omaggio a Paola: “E’ una di noi”
“Al corteo di lunedì, invece”, conclude il presidente della squadra, “gli Scacchi non hanno partecipato”. “Ci siamo ritrovati il lunedì mattina noi tre con il segretario per discutere di come andare avanti e come chiudere il carnevale. Abbiamo annullato le feste. Dovevamo capire cosa dire agli associati e mettere a posto la sede. Quando abbiamo saputo che la Mugnaia sarebbe arrivata abbiamo preso al volo due bandiere per omaggiare questo ultimo passaggio. Paola è una di noi, ci è sembrato giusto e doveroso”.