Sara Nesta: dalle Pantere a Piazza di Città

Scandali, divieti. Molte polemiche. Qualche lacrima. L’edizione 2020 del Carnevale d’Ivrea non verrà di certo dimenticata facilmente. Ma se il trambusto di questi giorni ha lasciato l’intero popolo eporediese col fiato sospeso, quali saranno state le sensazioni vissute dai personaggi del Carnevale? Lo abbiamo chiesto direttamente a loro, iniziando dai più piccoli.

Giovedì Grasso a cavallo: un momento magico

Oggi, infatti, è Sara Nesta – Abbà per il rione di San Lorenzo – a parlarci della sua esperienza. Sara, dieci anni, lunghi boccoli castani e un sorriso contagioso, frequenta la quarta elementare a San Bernardo. Ci spiega che la sua passione per il Carnevale è nata con la squadra della Pantera Nera con cui ha iniziato a tirare l’anno scorso. Passione sublimata con la nomina ad Abbà 2020. “Di questa esperienza mi è piaciuto tutto”, racconta, “in particolare la prima uscita a cavallo di Giovedì Grasso”. Momento, quest’ultimo, da lei molto atteso e denso di emozioni, culminate poi nella sfilata di domenica pomeriggio.

Foto Alessio Avetta

“Grazie per avermi acclamata nonostante tutto”

Poi, all’improvviso, la notizia della sospensione. “E’ stata mia mamma a dirmi che il Carnevale si sarebbe fermato: ero al secondo giro a cavallo e mi sono sentita molto male, mi è davvero dispiaciuto. Credo che tutte le persone più che arrabbiate fossero tristi per questa decisione…”. Attimi di avvilimento, di delusione forse, che non hanno tuttavia ostacolato lo spirito di aggregazione e di festa tipico del Carnevale. “Ho legato molto con tutti gli altri Abbà”, continua, “non ci siamo mai lasciati e vogliamo continuare a vederci”. “Ciò che più mi mancherà del Carnevale è essere acclamata dal popolo e stare con i miei nuovi amici”. E conclude: “Nonostante il mio Carnevale sia stato interrotto, sono felice di aver avuto la possibilità di vivere questa bella avventura e vorrei ringraziare le persone che ci hanno applaudito e celebrato, nonostante sapessero che tutto sarebbe stato sospeso”.

Mamma Lucia: “Un bel film ma senza finale…”

Più amareggiata, invece, la mamma Lucia, che afferma: “Sono grata e felice di avere potuto donare a mia figlia queste emozioni uniche; certo rimane l’amaro in bocca per come è andata a finire… E’ come se stessi guardando un bellissimo film e alla fine avessero deciso di spegnere tutto così, senza lasciarmi godere del finale. Questa è l’unica cosa che mi rammarica: quest’ultimo pezzo mancherà per sempre a mia figlia, a differenza di tutti gli Abbà precedenti”. “Di buono c’è”, conclude, “che si è realmente creato un bel gruppo sia tra i bambini che tra noi genitori e questo non ce lo potrà togliere nessuna ordinanza imposta dall’alto”.

Martina Gueli