Proseguono le nostre interviste ai personaggi dell’edizione 2020 Carnevale d’Ivrea. Oggi è Rebecca Ronco, Abbà per il Rione di San Salvatore, a raccontarci la sua esperienza.
Il momento più bello? Giovedì Grasso a cavallo
Rebecca ha nove anni e frequenta la quarta elementare alla scuola Fiorana d’Ivrea; per lei il Carnevale è prima di tutto “emozione, festa ed amicizia”. Sul momento più bello di questa magica avventura non ha dubbi: “La parte migliore per me è stata Giovedì Grasso quando sono salita per la prima volta a cavallo”, ci racconta.
“Non avevo mai visto così tanti adulti piangere tutti insieme…”
“La cosa che non mi è piaciuta proprio, invece, è stato quando mi hanno detto che era finito il Carnevale. Ero molto dispiaciuta. Ricordo che entrati in Via Palestro la mia mamma, con gli occhi lucidi, continuava a dirmi di sorridere, salutare e divertirmi come fosse l’ultimo giorno… e poi hanno iniziato a ripeterlo tutte le persone intorno a me. Mi sono sembrati tutti molto tristi, non avevo mai visto tante persone adulte piangere insieme”.

“Mi mancano già tutti gli altri Abbà”
“Con gli altri Abbà ho legato tanto”, prosegue, “è stato divertente stare insieme e non vedo l’ora di passare ancora del tempo in loro compagnia. Martedì abbiamo trascorso una bellissima giornata: prima siamo stati ai giardinetti, poi al bar Gallery dove Egizia ci ha offerto la merenda e dove abbiamo cantato e giocato… Infine abbiamo concluso andando a cena tutti insieme. Mi mancano già tutti tantissimo”.
Mamma Irene: “Rebecca, sul mio stesso balcone”
Commossa mamma Irene, che ci dice: “È stata un’emozione fortissima rivivere l’alzata di mia figlia 30 anni dopo la mia dallo stesso balcone… D’altro canto, però, mi si è spezzato il cuore alla notizia della sospensione del Carnevale. Sicuramente a Rebecca è mancato il vivere da protagonista una serata dalle emozioni contrastanti come quella del Martedì”.
Ma nonostante il rammarico per il mancato scarlo, conclude: “È stato bellissimo accompagnare nostra figlia in questa meravigliosa esperienza dove non è mai mancato il calore delle persone, gli applausi ed i ‘Viva gli Abbà!’ “.
Martina Gueli