Quell’atmosfera surreale

Tre settimane fa era il sabato di Carnevale, tre settimane fa Paola Gregorutti usciva dal balcone di Palazzo civico come Vezzosa Mugnaia. Tre settimane fa il nostro Carnevale splendeva e aspettava con ansia la Battaglia delle Arance. Oggi l’atmosfera è diversa, oggi l’atmosfera è grigia, come il cielo che avvolge Ivrea.

Le strade vuote

Le strade sono vuote, molte attività commerciali chiuse, la città sembra addormentata, cristallizzata, in letargo. Ed è giusto che sia così, le misure per prevenire la diffusione del Covid-19 vanno rispettate, solamente rispettandole si rallenterà il contagio e si tuteleranno i soggetti più deboli ed esposti. Detto ciò, l’eccezionalità della situazione salta subito all’occhio. Nonostante, siamo “solo” una cittadina di provincia, Ivrea non è mai vuota, non è mai spenta.

La speranza

Non possiamo negarlo, l’atmosfera in cui viviamo in questi giorni è surreale. Vista da alcune angolazioni e in certi particolari momenti, Ivrea sembra quasi lo scenario di un film di fantascienza. Ma c’è anche un’altra Ivrea. La possiamo trovare tra il personale sanitario che lavora senza sosta per affrontare al meglio l’emergenza, la possiamo trovare tra chi lavora nonostante tutto, la possiamo trovare nel tempo ritrovato insieme ai nostri familiari. C’è speranza perché non siamo solo la città del Carnevale, perché in un angolo della provincia puoi trovare raggi di sole come la musica di Cosmo e di Ivreatronic. Perché ci puoi trovare i laghi, ci puoi trovare una miriade di attività economiche che resistono alla crisi, ci puoi trovare la solidarietà. Una solidarietà vera, come quella di chi sta contribuendo alla nostra raccolta fondi in favore dell’Ospedale civile di Ivrea. La solidarietà di chi va a fare la spesa per gli anziani del proprio condominio o vicinato, la solidarietà di chi non ha smesso di donare sangue per fare in modo che le trasfusioni non avessero ostacoli.

Ripartiamo dalla solidarietà, ce la faremo.

Ivan Boine