Il lancio di “omaggi” come dolci e agrumi dai balconi è una tradizione di Carnevale tipica di diverse zone, tra cui la Riviera Ligure. È quindi probabile che quest’usanza, a partire dalla metà dell’ottocento sia stata importata dai carnevali rivieraschi.

Come siamo arrivati però dal lancio di omaggi a una vera e propria guerra?
Pare che la tradizione, sull’onda dell’entusiasmo carnevalesco, sia presto degenerata in piccoli scontri che le autorità non riuscivano a reprimere, e che, con il passare del tempo, hanno quindi regolamentato fino a arrivare alla “battaglia” con le caratteristiche che oggi conosciamo.

Un’altra versione delle origini di quest’usanza, risale invece al Medioevo, quando la battaglia veniva fatta con i fagioli.
All’epoca il feudatario omaggiava le famiglie povere con una pignatta di fagioli e queste, per disprezzo di una così scarsa elemosina, li gettavano in strada in un gesto di ribellione
Gli stessi legumi erano anche usati in tempo di Carnevale come proiettili per ingaggiare scherzosi duelli, dopo i fagioli è stata la volta dei coriandoli, dei confetti, e infine delle arance che venivano utilizzate soprattutto dalle ragazze che dai balconi cercavano di attirare l’attenzione dei ragazzi sui carri. Dai carri si iniziò a rispondere bonariamente e fu così che il gesto di omaggio si trasformò in un vero e proprio testa a testa tra lanciatori.
Fu però solo nel 1946 la prima “battaglia delle arance” simile a quella che conosciamo oggi, con le squadre degli aranceri a piedi e le persone sui balconi, raramente sui carri. Le arance venivano acquistate dai rivenditori locali, e la battaglia si svolgeva in tutto il centro storico.
… e voi siete pronti per la battaglia?