Stefano Sertoli, sindaco d’Ivrea, ci accoglie nella Sala Dorata per concederci una piccola intervista. 60 anni compiuti il dicembre scorso, arancere e Corvo d’Oro, è lui ad aver apposto la firma all’ordinanza che ha dichiarato la sospensione delle attività connesse alla manifestazione carnevalesca. Lo ha fatto in seguito ad aver contattato personalmente il governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio – che gli ha garantito l’emissione di un’ordinanza condivisa con il Ministero della Salute – e dopo aver convocato una giunta straordinaria.
La polemica sui 10€ a persona
Nei vari dibattiti, specialmente sui social, una delle accuse che venivano rivolte all’amministrazione comunale e alla Fondazione dello Storico Carnevale d’Ivrea era (ed è tutt’ora) la seguente: non aver sospeso gli eventi della domenica per poter incassare i soldi delle vendite dei biglietti ai non-eporediesi. Il sindaco, su nostra richiesta, si è espresso in maniera chiara. “L’affermazione non meriterebbe neppure un commento” dichiara Sertoli “Da quando c’era il problema del coronavirus, che ancora non riguardava il Piemonte, noi eravamo già in stretto contatto con Regione, Provincia, Protezione Civile e ASL”. Il sindaco racconta passo dopo passo i contatti con le autorità competenti.
Domenica, nessuna sospensione del tiro: il perché.
“Sabato, quindi il giorno dell’uscita della Mugnaia, verso le 17 sono stato contattato dalla Prefettura, dove mi è stata chiesta la disponibilità eventualmente intorno alle 18 ad essere chiamato a Torino per una riunione. Alle 18:15 mi ha richiamato la Prefettura dicendomi che potevo rimanere a Ivrea e dare inizio alla manifestazione secondo programma. Cosa che abbiamo fatto, fermo restando di monitorare telefoni e mail perché sarebbe potuta arrivare una comunicazione in senso contrario da Roma, in quanto vi era un’ulteriore riunione in corso. Queste comunicazioni non sono arrivate, per cui sabato sera si è svolta l’uscita della Mugnaia e tutto il programma successivo regolarmente; domenica mattina non è arrivata nessuna comunicazione”.

Alcune indiscrezioni, prive di ufficialità, arrivano a manifestazione in corso. Ragione per cui è totalmente errato affermare che il comune abbia agito per tutelare il guadagno degli ingressi al Carnevale. L’ok a procedere alla Battaglia è arrivato dalle autorità competenti nazionali e regionali, per cui non vi era alcun motivo di bloccare l’evento.
La responsabilità di “metterci la faccia”
A manifestazione in corso, il Presidente della Regione comunica alle autorità cittadine che in serata sarebbe arrivata un’ordinanza firmata insieme al Ministro della Salute che avrebbe vietato lo svolgersi di grandi manifestazioni. A quel punto, il sindaco ha emesso l’ordinanza comunale che prevedeva la fine della manifestazione tra le 16 e le 16:30. Perché la comunicazione non è arrivata all’istante? “Sarebbe stato soltanto creare dell’inutile allarmismo ulteriore”. La comunicazione a tutte le componenti carnevalesche arriva alle 18:30, prima che arrivasse l’ordinanza congiunta Regione-Ministero, “ci abbiamo messo la faccia nell’ottica di dare quel minimo di aiuto per cominciare a organizzarsi a tutte le componenti” spiega Sertoli.
Verso il Carnevale 2021
L’unica certezza che abbiamo ora è che il Carnevale è finito per cause di forza maggiore, che si sia cercato di preservare la manifestazione e di fare gli interessi delle nostre tradizioni. Non ci resta che aspettare l’edizione del 2021 e impegnarci affinché sia un evento unico, che il sindaco dichiara essere un obiettivo dell’amministrazione.
Ivan Boine
Foto di Marco Leonardi
VIDEO COMPLETO INTERVISTA: https://www.youtube.com/watch?v=FY2GCzlLRvk