Mercenari: “Ci assumiamo la responsabilità del corteo di lunedì”

Proseguono le nostre interviste sul Carnevale 2020 agli Aranceri a piedi e questa volta sono i Mercenari a dirci la loro. Ci siamo fatti raccontare tutto dal presidente Guido Santi e da due membri del direttivo – Emanuele Marchetti e Fabrizio Fey.

“Ci sentiamo defraudati di qualcosa”

A rompere il ghiaccio è il presidente: “L’umore è basso come lo era lunedì, ci sentiamo defraudati di qualcosa. Quello che ci manca sono due giorni di Carnevale: per qualcuno possono essere una stupidaggine ma per chi ci lavora tutto l’anno è una buona percentuale di cose che mancano…” “Io non tiro più le arance”, prosegue, “ma sono abbattuto per i ragazzi che non hanno potuto farlo, come ad esempio Emanuele e Fabrizio”

“Non riusciamo a darci una spiegazione”

Prosegue Fey: “Abbiamo cercato di riflettere in questi giorni, ma una spiegazione logica a questo tipo di sospensione – alle sue tempistiche e modalità – sinceramente non riesco a darmela. Eravamo arrivati quasi alla conclusione, le giornate con maggior affluenza di pubblico esterno – sabato e domenica – erano passate… E sappiamo tutti che lunedì c’è solo gente di Ivrea.” “Inoltre”, prosegue, “il fatto che nei giorni in cui è stato annullato il Carnevale si siano comunque fatte altre manifestazioni con un certo assembramento di persone lascia ancora più l’amaro in bocca”.

Arance smaltite a Chieri

“Peccato anche non aver potuto tirare le arance: c’è tanto lavoro dietro a quelle poche ore di divertimento e perderle così ci è dispiaciuto”. Arance che, come ci spiega il presidente, per quest’anno sono state smaltite a Chieri in una ditta di bio compostaggio. “Adesso”, continua Fey, “stiamo affrontando la gestione di ciò che abbiamo avanzato. Quello che può essere riciclato per il prossimo Carnevale bene, il resto si cercherà di utilizzarlo in qualche modo. È qualcosa di nuovo mai successo prima e stiamo cercando di capire come fare”. “Ad esempio”, interviene il presidente, “gli gnocchi che dovevamo cucinare lunedì li mangeremo alla cena di chiusura per evitare di buttarli via”.

“Lunedì: come nel Monopoli, siamo stati la partenza”

E veniamo, infine, al tanto chiacchierato corteo di lunedì. A tal proposito, Santi ci dice: “In quanto presidente della squadra mi assumo la responsabilità di aver ‘creato’ questo corteo. Come nel Monopoli, siamo stati la partenza. Noi del direttivo della squadra eravamo andati ai giardini per organizzare alcune cose e quando siamo arrivati abbiamo trovato parecchi della squadra. Abbiamo quindi pensato, forse sbagliando (o almeno, per qualcuno sì), che fosse meglio gestire la gente tenendola lì piuttosto che mandarla in giro a gruppetti come cani sciolti con la possibilità che succedesse qualcosa. Abbiamo quindi iniziato a fare una serie di cose per noi normali come mettere su la pasta e preparare vin brûlé e zabaione”

Santi: “Ho chiamato io i personaggi

E da li è nata l’idea. “‘Che bello se ci fossero anche i personaggi a bere lo zabaione’, abbiamo pensato. Così li ho chiamati, dato che erano a pranzo ad Ivrea, e loro sono venuti”. “Dopodichè”, ci spiega, “il lunedì di solito posiamo i fiori sotto la torre per omaggiare i Mercenari che non ci sono più. Dato che uno dei nostri ragazzi suona nei pifferi, ci siamo detti che sarebbe stato bello, visto che i pifferi erano liberi, se fossero venuti a suonare da noi. Così è nato tutto”.

… e li ringrazio per quello che hanno fatto”

“Sbagliato? No. Uno dei momenti più belli del Carnevale che abbia mai vissuto? Sì. Ringrazio i personaggi per quello che hanno fatto”.

Martina Gueli