Mancano dieci giorni a Giovedì Grasso e la febbre del Carnevale cresce.
Le bandiere oscillano al vento tra le vie della città e sulle rive della Dora, nell’aria si addensa sempre più il profumo della festa, l’attesa è gioiosa e impaziente, ma cos’è l’emozione del Carnevale?
Cosa porta noi eporediesi ad aspettare tutto l’anno questa magica settimana?
Non è solo la tradizione che ci accompagna da sempre, o quei gesti ripetuti, come l’alzata dei piccoli Abbà, la battaglia, il corteo, le fagiolate storiche, le feste, fino alla spada della Mugnaia sguainata contro lo Scarlo infuocato.
Sono i sentimenti; la gioia della festa che unisce un’intera città, quando, al Giovedì il Generale sale a cavallo e tutti noi calziamo il berretto frigio tra i rintocchi delle campane e le grida gioiose dei bambini che colorano la piazza lanciando migliaia di coriandoli.
È il profumo dei dolci e dello zucchero filato, il rumore degli zoccoli dei cavalli contro il pavé di via Palestro. Le note di Pifferi e Tamburi, i colori del corteo storico che riempiono gli occhi di allegria e mettono voglia di fare festa. Il profumo pungete del vin brulè, e poi i carri, l’inconfondibile suono dei campanelli dei finimenti, ma soprattutto l’odore acre delle arance che resta dopo la battaglia, quello arriva fino all’anima e ti cattura come un innamoramento.
Fin da bambini conosciamo l’emozione del Carnevale cantando a scuola le note dell’inno, scegliendo la squadra di aranceri del cuore e partecipando alla nostra prima battaglia, i carnevali dei tempi della scuola sono quelli che si ricordano come i più belli, sempre con un po’ di nostalgia. Quella nostalgia che è un po’ un tema chiave del nostro Carnevale di emozioni, perché come ogni festa porta il suo carico di ricordi.
Chi non ha versato una lacrima all’ “arvetze a giobia ‘n bot”, quando i pifferi suonano la marcia funebre e gli ufficiali trascinano le spade?
Da evento di grande portata emotiva, il nostro Carnevale è fonte di allegria ma è anche un po’ malinconico. Quest’anno però, deve essere speciale, e le emozioni saranno moltiplicate per tre, come gli anni che abbiamo saltato.
Allora appuntamento a giovedì, con in tasca il nostro berretto frigio e negli occhi la gioia di vivere ancora una volta la grande emozione dello Storico Carnevale di Ivrea!