La terzultima domenica di Carnevale è stata una vera e propria dichiarazione d’amore per la grande festività storica eporediese. Tantissime persone in piazza per assistere ai diversi appuntamenti della giornata.
Chi si occupa dello Storico Carnevale d’Ivrea, dal punto di vista giornalistico, mediatico, storiografico, non può che documentarsi e trattare del profondo legame tra la comunità cittadina e la festa carnevalesca; chi si occupa del Carnevale non può che scrivere e descrivere l’origine popolare del cerimoniale. Ed è proprio dall’origine popolare che scaturisce l’amore che porta migliaia di persone a seguire anche gli appuntamenti che precedono la più pittoresca Battaglia delle Arance.

Il mattino tra la Prise du Drapeau e l’Asso di Picche
Al mattino, mentre un grande pubblico assisteva alla cerimonia della Prise du Drapeau nelle vie del centro, decine di persone occupavano il lungodora per assistere alla calata del bandierone dell’Asso di Picche. Mentre in Piazza di Città riprendeva vita la tradizione napoleonica della consegna della bandiera all’inizio di una campagna militare, là dove un tempo sorgeva il “castellazzo” del feudatario della Marca d’Ivrea è stato srotolato uno dei simboli della prima squadra di aranceri a piedi: il popolo – rappresentato proprio da questi ultimi – si è riappropriato della rocca del tiranno.

Gli Abbà: simbolo dei Carnevali rionali
Protagonisti del pomeriggio sono stati i primi cinque Abbà che sono stati “alzati” dai rispettivi Ufficiali nei rioni simbolo delle parrocchie di San Grato (Emma Cominetto), San Maurizio (Riccardo Raga), Sant’Ulderico (Francesca Iachi Bonvin), San Lorenzo (Sara Nesta) e San Salvatore (Giulia Garda). I piccoli priori, rievocazione dei rappresentanti del popolo nei carnevali rionali, sono stati accolti dall’abbraccio festoso di una marea di cittadini e cittadine, dal saluto caloroso del popolo dello Storico Carnevale d’Ivrea.
Giornate come quella di ieri ritraggono quello che deve essere lo spirito carnevalesco; ritraggono l’atmosfera di gioia, di festa, di goliardia che da sempre caratterizzano il nostro Carnevale.
È il nostro Carnevale, la nostra festa: dimostriamole l’amore che si merita.
Ivan Boine