La giornata di ieri,il 9 febbraio, si è aperta con un mattino tagliato da un’aria fredda e incendiato poi dagli avvenimenti del Carnevale. Uno degli appuntamenti che in genere passa più in sordina – di fronte alla folla che si riunisce per la Prise du Drapeau o per l’Alzata degli Abbà – è la consegna del Libro dei Verbali al Sostituto Gran Cancelliere.
Cos’è questo libro? Cosa rappresenta?Potremmo dilungarci in un fiume di parole per dare una risposta esaustiva e completa.
Partiamo dalla prima domanda. Il Libro dei Verbali – o meglio, il Libro dei Processi Verbali – è il volume in cui vengono raccolte tutte le annotazioni sui fatti carnevaleschi da parte del Sostituto Gran Cancelliere. La tradizione del Carnevale unitario cittadino vorrebbe che a compilare il Libro sia il Gran Cancelliere, figura della tradizione carnevalesca borghese identificato nel decano dei notai cittadini. Dalla seconda metà dell’Ottocento, il Gran Cancelliere ha progressivamente delegato il compito di seguire la festività carnevalesca a un Sostituto, che opera seguendo le indicazioni del Gran Cancelliere.
Il Libro dei Verbali però non può essere considerato un mero registro del Carnevale. Qui arriviamo alla risposta alla seconda domanda. Il Libro dei Verbali è il racconto della nostra storia, il racconto della festa che appartiene all’identità comunitaria. In quelle pagine ritroviamo le nostre tradizioni, le nostre radici, i nostri valori. Cosa rappresenta il Libro dei Verbali? La nostra storia, questa è l’unica risposta possibile.
Quando vedete il Sostituto Gran Cancelliere, Erino Mignone, vedete tutto questo. Quando parla lui, parlano tutti i Gran Cancellieri e tutti i Sostituti Gran Cancellieri che lo hanno preceduto: parlano tutti coloro che, dal 1808 ad oggi, hanno custodito e si sono presi cura del Libro dei Verbali, della nostra storia.
Ivan Boine