Proseguono le nostre interviste ai personaggi del Carnevale d’Ivrea ed oggi abbiamo parlato con Gaia Maridon, Abbà 2020 per il Rione di San Maurizio.
“Il Carnevale per me? Emozioni, amicizia, divertimento”
Fiera Corvo Nero da qualche anno a questa parte, Gaia frequenta la quarta elementare a Scarmagno. Di questa edizione del Carnevale che l’ha vista protagonista, ci dice: “Ho vissuto dei momenti bellissimi. L’alzata, il Giovedì Grasso e il Sabato sera sono stati i miei preferiti. Per me Carnevale significa emozioni, amicizia e divertimento. La cosa che mi mancherà di questa esperienza è sicuramente non aver potuto bruciare lo scarlo, che era il mio sogno”.
“Ero triste e arrabbiata per l’interruzione”
Sulla sospensione improvvisa, invece, ci dice: “Non mi è piaciuto ricevere questa notizia. Quando papà me l’ha detto mi sono sentita triste e arrabbiata, come lo erano tutti i personaggi, gli aranceri e le persone attorno a me”. “Ma, alla fine, sono comunque felice per questo Carnevale perchè con gli altri Abbà ho legato tantissimo e ci siamo già trovati più volte a giocare al parco giochi e anche a delle cene in compagnia”.
Papà Giampiero: “Per noi il Carnevale non è chiuso”
Ancora un po’ amareggiato papà Giampiero, che racconta: “L’esperienza è stata bella finchè non è stata interrotta. Il sogno di Gaia fin da quando le abbiamo detto che avrebbe fatto l’Abbà era bruciare lo scarlo… Per noi, quindi, questo Carnevale non è chiuso”. “Non doveva finire così”, prosegue, “per i bambini è stata una mazzata. Il Carnevale dura tre giorni e non una domenica… Alla fine siamo riusciti a consolare Gaia, ma quando è arrivata l’ora di ridare i vestiti alla Fondazione ci ha chiesto: ‘Ma come, glieli dobbiamo già riportare?'”

Unica nota positiva, il bel rapporto creatosi nel gruppo: “Devo ammettere che abbiamo legato molto come famiglie, ci sentiamo spesso e i bambini sono sempre insieme. Per quello che hanno vissuto è stata una bella esperienza”.
“L’abbiamo fatto per il nonno”
“Vorrei aggiungere un dettaglio”, conclude il papà, “la persona che più ci teneva che Gaia facesse l’Abbà è sicuramente il nonno, Dario Sardino”. Storico cavallante dal 1960, “il primo anno che ha partecipato è stato quando è morto Adriano Olivetti e hanno sospeso il Carnevale”, ci spiega. “Ironia della sorte, adesso che la nipote ha fatto l’Abbà, l’hanno interrotto nuovamente…”
Martina Gueli