Emma Cominetto, nove anni e un viso da angioletto, è stata l’Abbà per il Rione di San Grato di questa edizione 2020 del Carnevale d’Ivrea. Le abbiamo chiesto di raccontarci la sua esperienza.
“Il Carnevale? Festa, arance ed emozioni”
Emma frequenta la quarta elementare alla Sandro Pertini di Bollengo e respira aria di Carnevale da quando era in fasce: figlia di due fieri corvi neri, ha preso parte al suo primo Carlevé all’età di tre mesi. “Per me Carnevale significa festa, arance ed emozioni”, ci racconta. “Il momento più bello di quest’anno è stata la mia alzata perché c’erano tante persone e io ho potuto lanciare la caramelle”. “Poi però ho sentito dalla mamma che il Carnevale sarebbe stato interrotto… e quando siamo scesi in Comune domenica pomeriggio ce lo hanno confermato. Non ero spaventata per il virus, ma mi sentivo triste. Per fortuna ho fatto amicizia con tutti gli altri Abbà, siamo andati in giro insieme con i nostri genitori e abbiamo fatto delle cene anche prima del Carnevale, ad esempio quando dovevamo provare il cavallo. Adesso che comincerà di nuovo la scuola non so se li rivedrò”, conclude, “mi sono divertita molto in questi giorni e mi mancheranno tutti, anche la Mugnaia, il Generale e gli Ufficiali”.

Mamma Cristina: ”Martedì tutti insieme ma Lunedì non ci han detto nulla”
Soddisfatta mamma Cristina, che ha commentato così: ”L’esperienza è stata positiva ed emozionante, anche se è finita a metà. I bimbi hanno creato un bel gruppo fra loro e anche noi genitori ci siamo trovati bene ancor prima che iniziasse questa avventura. Martedì, nonostante fosse già tutto finito, abbiamo passato la giornata assieme pranzando, facendo merenda e concludendo con la cena da Ferrando già in programma e che non abbiamo voluto disdire. È stato un modo per non far sentire ai bambini la mancata conclusione del Carnevale”. E aggiunge: “Certo è rimasto un Carnevale aperto non essendoci stato l’abbruciamento dello scarlo, la lettura del verbale di chiusura, la foto storica e quella con gli aranceri…”. Sul corteo ‘spontaneo’ formatosi lunedì, invece, ci dice: “Non ne sapevamo nulla, non siamo nemmeno venuti ad Ivrea. Se fossimo stati avvertiti avremmo di certo partecipato”.
Papà Paolo: “Farà la Mugnaia”
Dello stesso parere il papà Paolo: ”Mi associo a quanto detto da mia moglie e aggiungo che questa esperienza emozionante noi l’abbiamo già vissuta tre anni fa con nostra figlia Maria Vittoria, ma è sempre come se fosse la prima volta. Ci dispiace che Emma non abbia potuto vivere tutto a pieno come la sorella… Vorrà dire che le faremo fare la Mugnaia!”
Martina Gueli