… e allora i cavalli?! Approfondiamo l’argomento!

Come ogni anno il Carnevale di Ivrea scatena due polemiche principali: lo “spreco” delle arance e l’utilizzo dei cavalli per trainare i carri da getto.

In questo articolo con l’aiuto del cavallante Gaetano Capula, che quest’anno ha vinto il secondo premio assoluto pariglie con il suo carro “I Paladini di Sant’Ulderico”, rispondiamo alle domande dei profani e cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.

-Perché non usate i trattori?

(Questa è in assoluto una delle domande più frequenti.)

“Il nostro Carnevale è una rievocazione storica, si tratta di tradizione, se si ripropongono usi e consuetudini del passato, in questo caso il Medioevo, non si può essere anacronistici e all’epoca ovviamente i trattori non c’erano”

-Poverini cavalli! Fanno fatica per il vostro divertimento!

“I cavalli vengono allenati tutto l’anno, due volte la settimana, e gli allenamenti si intensificano a ridosso del Carnevale. I carri sono tarati, come peso e numero di persone, rispetto alla potenza di tiro dei cavalli (i carri trainati dalle pariglie sono più piccoli, leggeri e sopra ci sono meno aranceri). Si tratta comunque di cavalli da tiro (prevalentemente gelder e frisoni), di stazza grande e muscolatura potente, che assolutamente non fanno alcun sforzo per tirare un carro da getto. Ogni carro tira due giorni su tre, in totale fanno solamente due giri della città al passo o al massimo al trotto e per la maggior parte del tempo stanno fermi su posto”

-I cavalli si spaventano in mezzo a quel deliro!

“Assolutamente no, sono abituati alla confusione, non fanno soltanto Carnevale ma partecipano a diverse manifestazioni durante l’anno, rimangono indifferenti anche ai rumori forti.”

-Comunque, sono maltrattati!

“Non si può dire nulla del genere. In primis perché per i cavallanti i cavalli sono come figli, membri della famiglia a tutti gli effetti, e nessuno farebbe vivere deliberatamente a un figlio un’esperienza traumatica. I cavalli vengono curati e coccolati. In tutte le piazze sono presenti i veterinari per ogni evenienza e un maniscalco in caso perdessero un ferro. Ferri che tra l’altro vengono dotati di ramponi, ossia delle specie di bulloni che si ancorano al terreno e impediscono che il cavallo scivoli tra le arance.”

-E le arance? Non è giusto che siano bersagliati dal tiro!

“Non esiste e voglio sottolineare NON ESISTE arancere che tiri ad un cavallo, non è mai successo e non succederà mai. I cavalli hanno gli accompagnatori che li seguono nelle piazze (uno per cavallo), ma è più per far mantenere lo spazio di manovra al carro, e star loro vicino per ogni evenienza che per “difenderli” perché, ripeto, il problema non sussiste. Se capita un tiro di striscio avviene talmente da lunga distanza che l’arancia è già disintegrata e il cavallo né si spaventa né tantomeno si fa male”

Dalle spiegazioni che ci ha dato Gaetano, che ringrazio, anche chi il Carnevale non lo conosce può capire bene che parlare di “maltrattamenti” è del tutto inappropriato.

Come per tutte le cose che non si conoscono e si guardano con diffidenza è bene approfondire l’argomento, e, perché no, venire a vedere di persona il nostro Carnevale.

Photocredit immagine in evidenza Sergio Leonardi