“La vera forza del Difensore è l’amico che sta al suo fianco”

Carta d’identità

  • Nome: I Difensori del Borghetto
  • Numero del carro: 26
  • Anno di fondazione: 2000
  • Primo conducente (cavallante): Alessandro Mancuso
  • Responsabile del carro (capocarro): Davide Soggia
  • Realizzatore della decorazione: Alessia Crosa
  • Premi vinti Cavalli, Finimenti e Guida: 4 premi (2002, 2003, 2006, 2019)

Un gruppo di “casinisti”

I Difensori del Borghetto sono come un piccolo nucleo familiare, la loro passione per il Carnevale ha fatto sì che questo diventasse un gruppo che si muove all’unisono, senza separarsi mai da tantissimi anni. Come le note di una melodia perfetta sullo stesso pentagramma, il gruppo del carro 26 lo fa funzionare alla perfezione, rimanendo sempre e da sempre unito. Riuscire a colloquiare con loro non è stato semplice, la voglia di raccontare c’è tutta, come per chiunque il Carnevale non solo lo ami, ma lo viva anche tutto d’un fiato. Ma siamo nel momento più carico e caldo di queste giornate, proprio ieri sera, venerdì 20 febbraio è stata organizzata nella loro sede una grande fagiolata, e in questo preciso momento stanno caricando il carro con consuete e sicuramente abbondati arance. Presto che è ora di battaglia!

La storia del carro

Entriamo però dentro il vivo di questo gruppo che il Carnevale lo vive e lo fa ancora come una volta, con i vecchi valori e abitudini della buona compagnia e della condivisione.
La storia del carro 26 nasce nel 2000 quando il suo primo cavallante, Pietro Lungo, lo fonda dopo aver studiato appassionatamente la storia di Ivrea, in modo da poter trovare la giusta collocazione e attinenza con la storia eporediese. Questi difensori sono a tutti gli effetti personaggi storicamente esistiti che nel Medioevo hanno difeso l’antico borgo della città vecchia, ovvero il Borghetto. Anche il loro stemma araldico ripropone il tricolore di questo rione, verde, rosso e bianco, ed è dimezzato con la raffigurazione stilizzata del borgo nella parte sottostante.
La storia del carro continua con delle novità dal 2013, quando sul carro 26 entra a far parte la nuova squadra, quella attuale, quella in cui qualcuno dice “io tiro con loro e basta”. Una squadra che si muove assieme da anni senza mai separarsi.
Il capocarro rimane ancora Marco Gillono per la battaglia del 2013, e poi dal 2014 il testimone passa a Davide Soggia. Per quanto riguarda il cavallante, Pietro ha ricoperto questo ruolo fino al 2019, ma in questa edizione del 2020 è Alessandro Mancuso a diventare nuovo proprietario e cavallante del carro.

Un carro, una famiglia

I tiratori sono 10 ma in totale le persone sono 21, anche se bisogna sempre considerarla una famiglia molto più allargata. Per il carro 26 le porte sono sempre aperte a tutti, “a volte partiamo dal fare una cosa tra di noi e ci ritroviamo in 85, come alla fagiolata di ieri e sera”, “A noi piace la compagnia, la festa, si ride, si scherza e si beve”. Ed è questo il loro spirito, uno spirito che non si spegne mai, l’idea di amicizia, di una famiglia che non dura solo il periodo del Carnevale. “Noi siamo amici tutto l’anno, il legame che si è creato è una cosa che non si può spiegare, il nostro motto è infatti è: La vera forza del Difensore è l’amico che sta al suo fianco. Onoralo e rispettalo”.
Questa famiglia ha una media di età dei componenti tra i 30 e i 35 anni, ma si va dal più giovane, Lorenzo che di anni ne ha 25, al Gianni, su cui non facciamo la spia riguardo l’età. Buona parte di loro vengono dal comune di Borgo d’Ale e dai paesi limitrofi.

Divisa, colori e premi


Per quanto riguarda i costumi invece, durante la battaglia i cavallanti indossano pantalone ed un camicione bianchi, quest’ultimo tenuto da un legaccio, e sopra uno spezzato medievale bicolore con una corda usata come cinta. Mentre i tiratori portano una casacca rossa con maniche merlate e ricamate in oro e lo stemma araldico che troneggia sul petto. Prima a contraddistinguerli erano i colori bianco e arancione, abbandonati, ma non nel cuore, da quando la fondazione ha richiesto uniformità ai colori caratteristici in questo caso di riferimento al Borghetto. Nel corso degli anni il carro 26 si è distinto per aver vinto ben quattro volte il premio nella categoria Cavalli Finimenti e Guida, rispettivamente nel 2002, nel 2003, nel 2006 e il più recente 3° premio nel 2019.

L’artista: Alessia Crosa

La decorazione del carro è stata realizzata dall’artista ciglianese Alessia Crosa che ci racconta come nulla sia stato lasciato al caso, descrivendoci dettagliatamente la scelta delle decorazioni su precise richieste dei ragazzi.
“L’ho realizzata dipingendolo nel 2017, da un lato del carro ho rappresentato i Difensori a cavallo che affrontano i combattenti del popolo con la bella dormiente sullo sfondo. Dall’altro un’immagine del ponte vecchio all’alba ripresa da una fotografia antica e l’inizio di una battaglia fanno da sfondo a ciò che si sta svolgendo in primo piano, ovvero un duello tra un Difensore ed un combattente del popolo.
In entrambi i lati ho cercato di far emergere la vittoria del popolo, anche se era importante dare risalto ai Difensori che del carro sono i protagonisti. Il cavaliere con il suo cavallo bianco è maestoso, l’espressione agguerrita del duellante è quella determinata di chi sta per soccombere ma senza paura, così come sono i ragazzi del carro, una squadra che ogni anno mette anima e corpo in tutto ciò che fa. La decorazione termina sul retro con un Difensore che tiene con una mano la spada e con l’altra lo scudo con lo stemma araldico della squadra, in modo da incutere timore agli avversari”.

Se ci sia oltre al motto un inno particolare per contraddistinguerli, la risposta dei ragazzi è che sì, in realtà ce ne sono tanti, e ne intonano tutti assieme uno al telefono che suona così: “ Noi siamo i Difensori del Borghetto, al 26 portiamo gran rispetto”.

Martina Bastianelli