Diavoli: “La sospensione? Una coltellata, ma si pensa all’anno prossimo”

Proseguono le nostre interviste agli Aranceri a piedi del Carnevale d’Ivrea ed oggi siamo con i Diavoli. Per sapere com’è stato il loro Carnevale 2020, abbiamo parlato con lo storico presidente della squadra Antonio Vernetto – da tutti conosciuto come ‘Didon’.

“Abbiamo provato una grande delusione”

“L’umore ad oggi è strano”, esordisce. “Non avevamo mai vissuto un Carnevale così. Sicuramente abbiamo molto a cui pensare, già anche per l’anno prossimo. Subito dopo la notizia della sospensione devo dire che abbiamo provato una grande delusione…”

L’interruzione? “Una coltellata”

“L’interruzione è stata una una coltellata per noi. Con l’organizzazione che c’era e con il bel Carnevale che era in corso è stato un peccato. Mi sembrava perfino che stesse andando troppo bene… Non era successo nulla, tutte le serate a Diavolandia erano state positive. Solamente l’inizio del Carnevale forse era andato un po’ cosi, ma poi le cose si erano raddrizzate e credo che sia stato tutto molto grazioso, specialmente la Mugnaia”.

Diavolandia: “Ciò che non era recuperabile lo abbiamo regalato”

“Non potevamo non essere d’accordo con la decisione di sospendere il Carnevale”, sospira. “È stata una cosa imposta. Ci è stato comunicato che a mezzanotte di domenica sarebbe terminato tutto, per cui abbiamo dovuto accettarlo, con tutta una serie di problemi: non poter tirare le arance, l’interruzione di Diavolandia, la gestione dei pasti pronti… Certe cose sono state recuperate, altre no e le abbiamo regalate”.

800 quintali di arance alle biomasse

“In termini economici”, continua il presidente, “non possiamo sapere ad oggi quando abbia inciso l’iinterruzione. Di certo è stata una cosa pesante che nell’arco di una settimana potremmo valutare. Per quanto riguarda le arance, invece, sono state portate presso impianti a biomasse. Erano 800 quintali. Non poco, no?”

Lunedì? Niente corteo. “I Diavoli avevano altre cose per la testa”

Sul chiacchierato corteo di lunedì, invece, ci dice schietto: “Voglio essere molto sincero: i Diavoli avevano altre cose per la testa. C’era tutto da smontare, un mare di lavori da fare tra lunedì, martedì e mercoledì che non sono stati indifferenti”. “E a questo proposito”, aggiunge, “vorrei cogliere l’occasione per ringraziare i ragazzi: hanno dato dimostrazione di essere molto efficienti. Mercoledì sera, infatti, avevano già staccato tutte bandiere e le cose che c’erano in giro, oltre ad aver tirato giù Diavolandia. “Sono stati veramente bravi”, conclude orgoglioso.

Martina Gueli