Denise Gambone, Vivandiera 2020: “Entrata in corsa, ma tanto divertimento”

Continuano le nostre interviste ai personaggi dell’edizione 2020 Carnevale d’Ivrea ed oggi è Denise Gambone, Vivandiera addetta al Generale, a raccontarci la sua esperienza, cominciata a seguito delle dimissioni spontanee della Vivandiera Federica Di Matteo.

Denise, 23 anni e residente a Bollengo, si occupa di elaborare diete per bambini con intolleranze presso Dussman, ditta che somministra pasti alle scuole di Ivrea, alla mensa dipendenti e a due fabbriche. Come secondo lavoro, invece, insegna danze caraibiche al Centro Civico di Bellavista.

Un’entrata in corsa

“Ho sempre partecipato al Carnevale come spettatrice”, ci dice, “ma non ho mai tirato. Certo viverlo da protagonista è un’altra cosa. Io poi sono entrata in corsa: avevo fatto domanda ma non ero stata presa. Avevo comunque accettato di far parte della Fondazione… Poi all’ultimo mi hanno chiamata. Ho dovuto fare tutto in fretta: dalla divisa, al vestito, al cavallo. Per me questo Carnevale è stato come un fulmine: è iniziato dopo e finito prima, ma nel complesso mi sono divertita tantissimo”.

“Si è creato un bel clima con tutti”

“Il momento più bello a mio avviso è stata l’uscita della Mugnaia il sabato sera. Ero molto emozionata. Quando mi trovavo a fianco della porta da cui poi sarebbe uscita, ricordo che ha detto a Vincenzo: “La mia Ivrea, la mia città”. Sono stata l’addetta al Generale”, aggiunge, “e posso dire di essermi trovata davvero bene con lui. Ceratti è molto simpatico ed abbiamo scherzato tanto. Mi chiamavano ‘l’Abbà di Santo Domingo’ – perchè sono piccola di statura e ballo danze caraibiche”, racconta. “Si è creato un bel clima anche con gli altri, mi sono integrata subito nonostante io sia entrata dopo. Anche le Vivandiere si sono rese subito disponibili e mi hanno aiutata a prendere le ultime cose”.

Foto Marino

“Ero dispiaciuta per la sospensione, ma ho voluto vivermi ogni secondo”

Sulla sospensione del Carnevale, invece, commenta: “Mentre ero a cavallo giravano già delle voci in merito. Io ero affiancata ad Elisa e di colpo l’ho vista triste. “Eli cos’hai?”, le ho chiesto. “E’ finito tutto”, mi ha risposto. Allora mi sono detta “Voglio vivermi ogni secondo”. Certo ero dispiaciuta, ma se mi fossi fatta sopraffare dalla tristezza non mi sarei goduta il resto… Poi quando siamo arrivati in Piazza di Città anche a me sono scese le lacrime, sia per l’emozione che per la tristezza”.

Lunedì: “Non era nostra intenzione fare un corteo”

“Per quanto riguarda la giornata di lunedì”, racconta, “ci siamo incontrati tutti per un pranzo, dopodichè siamo usciti per le vie e la gente ci ha seguiti. Non è stato nulla di organizzato, non volevamo andare contro nessuno, è l’emozione che ci ha portati a fare ciò che abbiamo fatto. Non mi aspettavo di vedere tutta quella gente dietro di noi… Nessuno se lo aspettava. E non era nostra intenzione fare un corteo”.

“Grazie allo Stato Maggiore, alle Vivandiere e ad Andrea Gianotti”

“Vorrei ringraziare tutto lo Stato Maggiore”, conclude, “e le mie colleghe Vivandiere con cui ho condiviso momenti unici e che rivedrò sicuramente. Ringrazio anche il mio addetto, Andrea Gianotti, che mi ha accudita per tutto il Carnevale durante le riunioni, le cene, le serate, venendomi a prendere a casa e riportandomi”.

Martina Gueli