Lunedì 24 febbraio, il lunedì grasso, un corteo spontaneo ha sfidato l’ordinanza di sospensione delle manifestazioni pubbliche sportive e culturali. “Ivrea risponde”, avevamo scritto, e quella risposta non è passata inosservata alle autorità giudiziarie. Ed è così che il corteo del lunedì grasso finisce in Procura.
Partiranno indagini?
Se a Torino il Prefetto non deve averla presa troppo bene, il locale commissariato ha mandato un’informativa alla magistratura e il Procuratore della Repubblica a Ivrea, il dottor Ferrando, sta decidendo come procedere. Se nell’occhio del ciclone pare essere finito soprattutto il sindaco Sertoli, reo di aver sfidato nei fatti un’ordinanza da lui firmata, l’attenzione dell’opinione pubblica si è posata anche su quei personaggi allegorici che rappresentano il Carnevale.
Le scuse della Mugnaia
Paola Gregorutti in Paonessa, Vezzosa Mugnaia per l’anno 2020, ha chiesto “scusa” per il comportamento tenuto. Il corteo del lunedì grasso finisce in Procura, come vi finiscono le foto di chi vi era in testa: Mugnaia e Generale. Sulle pagine de la Sentinella del Canavese, Paola Gregorutti ha infatti dichiarato: “Non volevo lanciare messaggi negativi e, se così sono stati percepiti, vi chiedo scusa”. Se la sincerità di queste parole non è in dubbio, a molti non basta che ci si giustifichi parlando dell’eccezionalità dei fatti accaduti.
Lo spirito del Carnevale
Le uniche parole che sorgono riguardando i fatti del lunedì passato è che ci si augura di non avere mai più un lunedì grasso del genere. Se determinate polemiche possono essere più che legittime, altre sembrano mosse solamente dall’opportunismo. Forse la soluzione migliore sarebbe comprendere l’eccezionalità della situazione; forse la soluzione migliore sarebbe archiviare quest’edizione dello Storico Carnevale. Per quale ragione? Per preparare al meglio il Carnevale del 2021. A qualcuno queste parole sembreranno buttate al vento, per molti altri queste parole racchiudono il sincero amore che si può provare per la nostra festa.
Ivan Boine
Foto di Alessio Avetta