Proseguono le nostre interviste agli Aranceri a piedi del Carnevale d’Ivrea ed oggi siamo con L’Asso di Picche. Per sapere com’è stato il loro Carnevale 2020, abbiamo parlato (a distanza!) con il presidente della squadra Corrado Bonesoli e con parte del direttivo.
“A quasi tre settimane dalla conclusione del Carnevale”, raccontano, “è più semplice rispondere circa l’umore della squadra. A caldo lo sbigottimento e la frustrazione sono stati i sentimenti predominanti, ma con il passare dei giorni sicuramente abbiamo dovuto accettare la realtà per quanto ancora il vuoto lasciato sia incolmabile”.

“La sospensione? Una pagina non scritta della nostra storia…
“Il nostro Carnevale è atteso da tutti noi con ansia e vi lavoriamo tutto l’anno perché riesca al meglio”, precisano. “Non poter concludere questo percorso fatto di passione e dedizione ci ha reso profondamente tristi. Ancora oggi, parlando tra di noi, non riusciamo a realizzare quella che a tutti gli effetti è una pagina non scritta della nostra storia”.
…ma a posteriori la scelta è più comprensibile”
“Le autorità preposte hanno dovuto pensare al bene della collettività”, proseguono, “prendendo una decisione sicuramente impopolare che sulle prime non abbiamo condiviso: a posteriori, visto il recente evolversi della situazione, forse la scelta è più comprensibile. Con razionale distacco (senza ascoltare il nostro cuore) possiamo dire che sarebbe stato più utile annullare l’intera manifestazione a partire già dal Giovedì Grasso”.
“Più che di perdite dovremmo parlare di sprechi”
Per quanto riguarda le perdite in termini economici che l’interruzione ha portato, invece, ci dicono: ” Più che di perdite dovremmo parlare di spreco. A partire dalle arance già acquistate con largo anticipo e mandate interamente al macero presso uno stabilimento di Chieri – dove sono state destinate alla produzione di compost -, fino ad arrivare a tutti gli approvvigionamenti di cibo e bevande che sarebbero stati consumati nei giorni di tiro… Piange il cuore vedere la nostra sede piena di taniche di vino, confezioni di pasta, e tutto quel che sarebbe servito per rendere speciale la nostra festa”.
Lunedì: “Ci siam trovati piacevolmente coinvolti”
Sul corteo spontaneo formatosi lunedì, invece, commentano: “Il nostro programma iniziale era quello di ritrovarci e capire come affrontare i giorni a venire. Poi ci siamo trovati piacevolmente coinvolti e (magari irresponsabilmente) abbiamo voluto onorare la Mugnaia nel giorno in cui, solitamente, ci omaggia della Sua visita. Non abbiamo saputo resistere: per chi ama il Carnevale come noi è stato un momento bellissimo e la sua unicità, senza precedenti, ci ha emozionati non poco”.
“Vogliamo ancora una volta ringraziare tutti i nostri iscritti”, concludono, “ragazzi, l’appuntamento è per il prossimo anno, carichi il doppio, per vederci ancora protagonisti nel segno dell’Asso di Picche. Arrivederci al nostro 75° compleanno! ALE’ PICCHE!”
Martina Gueli