Aranceri de La Morte: “Delusi per la sospensione, ma la salute viene prima di tutto”

Continuano le nostre interviste alle squadre di Aranceri a piedi del Carnevale di Ivrea ed oggi è La Morte a parlarci di questa edizione 2020. Ci siamo fatti raccontare tutti i dettagli dal presidente Giuseppe Sado e dal direttivo.

Una grossa mazzata

A rompere il ghiaccio è proprio Sado, andando dritto al cuore del problema: “La notizia della sospensione è stata una grossa mazzata all’inizio. Personalmente, in 50 anni di carnevale che faccio, non è mai successa una cosa del genere. È stata una sorpresa, ma essendoci la salute pubblica di mezzo è giusto che si sia fatto così”.

“La salute viene prima di tutto”

Prosegue sulla stessa linea il figlio Alessandro: “Questa interruzione ci ha colti impreparati: ci è caduta addosso e non ce la aspettavamo. Nonostante ciò, il Carnevale per noi è stato positivo. Prima della sospensione ci siamo divertiti, abbiamo fatto delle belle feste ed anche la domenica in piazza ci siam difesi bene. Abbiamo dovuto accettare l’interruzione perché la salute viene prima di tutto. Ora, però, pronti a ripartire ancora con più grinta per il Carnevale 2021”.

Arance smaltite a Chieri

Per quanto riguarda le arance, invece, prende la parola Marco Beiletti: “Dopo alcune valutazioni, abbiamo concordato dovessero essere smaltite a Chieri. La spesa purtroppo l’avevamo già fatta – le compriamo in anticipo di diversi mesi – ma per fortuna domenica siamo riusciti a farne fuori una parte grazie ai ragazzi. Per quelle del lunedì e del martedì, invece, non c’è stata altra possibilità che smaltirle”.

Area 54: mancati incassi lunedì e martedì

“Sicuramente la sospensione ha inciso anche in termini economici per la squadra”, proseguono, “ma di quanto non lo possiamo ancora sapere poichè stiamo aspettando le fatture dei fornitori. Certo è che abbiamo avuto due giorni di sospensione dell’Area 54 dove avevamo già pranzi e tutto organizzato… Di conseguenza c’è stato un mancato guadagno. Detto ciò, l’aspetto economico va e viene, è più per i ragazzi che aspettavano il Carnevale da un anno e non hanno potuto tirare le arance due giorni che spiace”. “Ed è una delusione anche per noi del direttivo”, continua Sado, “che è un anno che cerchiamo di fare, programmare e migliorarci. E siamo molto dispiaciuti anche per i personaggi e per la Mugnaia”.

“Lunedì abbiamo offerto da bere ai personaggi, come da tradizione”

Sul corteo spontaneo formatosi lunedì, invece, ci dicono: “Noi eravamo in Piazza di Città a smontare quando abbiamo visto arrivare i pifferi che suonavano e i personaggi: non potevamo far finta di niente. Il cuore ci ha dettato di fare quello che abbiamo fatto”. “Io spontaneamente”, racconta il presidente, “per l’amore che ho per il Carnevale ho offerto da bere ai personaggi. La tradizione è quella. È stato qualcosa di spontaneo, per nulla programmato”.

“E per quanto riguarda le polemiche che sono seguite”, precisano, “noi ne siamo fuori”.

Martina Gueli