Quando parliamo di Carnevale, la prima figura che viene in mente è quella di Violetta, la nostra Mugnaia che, nella leggenda, si è ribellata allo jus primae noctis e ha tagliato la testa al tiranno dando il via alla battaglia che liberò la città dal suo perfido giogo. Da allora tutti gli anni celebriamo la forza di Violetta, con la battaglia delle arance, battaglia che vede sempre più protagoniste le donne.

Sui carri e nelle squadre a piedi, la presenza femminile si fa più rilevante anno dopo anno, ogni squadra di aranceri vanta sottogruppi di sole donne, sempre particolarmente agguerrite. Sono le arancere del carnevale, le vedi nelle piazze e per le vie della città nei giorni della battaglia, vestono divise creative e hanno i capelli appiccicati dal succo delle arance, a volte un occhio nero incorniciato da ombretti colorati, capita che abbiano un bicchiere di vin brûlé in mano, spesso portano un bambino in braccio o nel marsupio.
Oppure le vedi sui carri, fiere e temerarie, affrontando la furia della piazza con il sorriso, e non si tirano indietro nemmeno nei duelli senza maschera.

Sono ragazze giovani e meno giovani, belle, coraggiose e protagoniste del Carnevale, tante Violette che tirano arance con gioia e senza paura. Donne, che contribuiscono significativamente a rendere possibile la magia della nostra festa, magari organizzando le cose in modo che tutta la famiglia riesca a parteciparvi, giostrandosi tra casa, lavoro e figli come solo una donna sa fare.
Allora celebriamole queste donne, oggi 8 Marzo, rendiamo onore a queste guerriere sia nella battaglia delle arance che nella vita!
Photocredit @Alessio Ferreri, @Marcello Tinetti